Capri, amarcord, Enzo Faiella e i sandali Capresi: i suoi capolavori ai piedi di Carolina di Monaco, Valentino, Naomi Campbell, Diego Della Valle, Domenico Dolce.

Maestro Enzo Faiella

La nascita del sandalo caprese, si narra, è attribuita all’imperatore Tiberio, il quale sbarcò sull’isola azzurra ostentando ai piedi un paio di sandali dalla suola rigida con strisce di pelle annodati alla caviglia. Si dice, da allora gli abitanti del luogo, soprattutto i pescatori, non si separarono più da questo accessorio. Inoltre, si racconta, agli inizi del ‘900, Diana Vreeland, direttore di Vogue America, turista a Pompei, rimase affascinata da una calzatura minimal impreziosita da una striscia di pelle tra l’alluce e il dito accanto, annodata alla caviglia. La Vreeland, soggiornando a Capri, scoprì artigiani che realizzavano sapientemente questo accessorio, tanto caro all’universo femminile.

Negli anni le vacanziere doc, approdate sull’isola tanto cara a Curzio Malaparte, in giro per le botteghe, hanno ammirato questa eccellenza artigianale, poi calzandola ai loro piedi. Ricordiamo Anita Ekberg, Brigitte Bardot, Audrey Hepburn e Jacqueline Kennedy, a lei si attribuisce la moda del sandalo caprese abbinato ad un pantalone alla caviglia e t-shirt. Le immagini della first lady statunitense, scattate sull’isola dai paparazzi, fecero il giro del mondo. Nel terzo millennio, le dive sbarcate sotto l’ombra dei Faraglioni adorano questi sandali, ne sanno qualcosa Julia Robert, Gwyneth Paltrow e Jennifer Lopez. Intanto, in Piazzetta, sorseggiando un caffè, abbiamo incontrato il maestro calzaturiere Vincenzo Faiella, detto Enzo, il quale ci dice le calzature iper gettonate a Capri, sono lo zabattiglio, scarpa in corda abbinata a un tessuto di cotone e il mitico sandalo caprese, quest’ultimo è perfetto quando gli strati di cuoio sono pressati tra loro in modo da rendere la suola resistente, rigorosamente cuciti a mano, le strisce di pelle vengono inchiodate alla suola e poi lo si può decorare con pietre dure. Il sandalo ha un tacco che va da 0,50 a 2 cm. Suo nonno Giuseppe, nel 1917, aprì la bottega di calzature, subito dopo subentrò suo papà Raffaele, il quale respirò la dolce vita caprese, tramandando a suo figlio Enzo l’arte dell’artigianalità. Il piccolo Vincenzo sin da bambino, dopo un bagno all’alba a Marina Piccola, rientrato a casa andava da suo padre in laboratorio per intraprendere la tecnica di lavorazione dei sandali.

Mister Faiella, grazie alle sue sapienti mani e al suo lavoro certosino, sfornava ben 25/30 paia al giorno. A volte il suo termometro di creatività saliva grazie alla vista di un film della sua tv. Oggi ha dato via la sua bottega dopo aver festeggiato un secolo di vita. Il sandalo è nel suo DNA e si può incrociare nella bottega Capri di Luigi Iodice, dove con sguardo vigile supervisiona il prodotto. A lasciarsi consigliare anche l’attrice Lucrezia Lante Della Rovere. “Le roi” del su misura caprese, alcuni giorni fa ha spento le sue candeline. Il giorno prima, suo cugino Peppino Di Capri ha compiuto gli anni. Enzo, schivo e riservato, svela alcuni clienti passati nella sua boutique: Carolina di Monaco insieme a sua figlia Charlotte, Valentino, Roberta Capua, Diego Della Valle, Wanda Ferragamo, Domenico Dolce, la venere nera Naomi Campbell, la quale, assediata da fotografi e curiosi, fece chiudere le porte del negozio, per acquistare un sandalo alla schiava con fasce di cuoio.

Salvo Esposito
Produzione Riservata

Immagine in evidenza Lucrezia Lante Della Rovere e Maestro Enzo Faiella

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