ROMA Il pranzo della Comunità di Sant’Egidio nella Basilica di Santa Maria in Trastevere compie quarant’anni.

Comunità di Sant’Egidio

Mancano pochi giorni al Natale,la Comunità di Sant’Egidio è in fibrillazione.Quest’anno il pranzo organizzato per il giorno 25 compie

Basilica di Santa Maria in Trastevere

quarant’anni. Si racconta,correva l’anno 1982 quando un gruppo di poveri anziani del quartiere, alcuni senza parenti e altri senza fissa dimora furono accolti attorno alla tavola nella Basilica di Santa Maria in Trastevere nel cuore di Roma, da allora questo rito di solidarietà rivolto agli emarginati “Aggiungi un posto a tavola” si rinnova, l’obiettivo regalare alle persone un prelibato pranzo insieme al calore di una dimora.

Oggi il banchetto coinvolge 80 mila persone in Italia e 250 mila nel mondo.

Si dice che San Francesco nel giorno della nascita del Signore volesse che in questo Santo Giorno i mendicanti fossero saziati dai ricchi, i buoi e gli asini ricevessero una razione di cibo e di fieno più abbondante.

Per questo i volontari nel giorno in cui Gesù nasce povero per la salvezza del mondo si riuniscono insieme agli “abbandonati” come una grande famiglia, perché in questa società in cui viviamo, facilmente, ci si ritrova emarginati dalla vita della città.

In particolar modo in questo periodo storico in cui stiamo vivendo dove i salari sono insufficienti, i prezzi dei beni di prima necessità sono alle stelle e le bollette da capogiro la tasca dell’Italiano medio è vuota, spingendo sempre più persone in povertà e costringendole a chiedere aiuto.

Per queste problematiche la comunità che da oltre cinquant’anni assiste i meno fortunati nell’ultimo anno ha intensificato le attività di accoglienza e alimenti.

Salvo Esposito

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